Eccomi ancora qui!

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Tetramini…TETRIS!!!

Il Tetris è un videogioco di logica e ragionamento inventato da Aleksej Pažitnov nel 1984, mentre lavorava per l’Accademia Russa delle Scienze di Mosca. Non essendo stato brevettato, il gioco è diventato disponibile praticamente per qualunque dispositivo. Il gioco ha iniziato ad avere popolarità alla fine degli anni ottanta , ma il vero boom esplose quando fu venduto in bundle con la prima versione del Game Boy. Inoltre è stato dichiarato uno dei dieci videogiochi più importanti di sempre da Henry Lowood della Stanford University, nel marzo 2007. I vari pezzi del gioco di Tetris si chiamano tetramini, ciascuno composto da quattro blocchi, infatti il termine Tetris deriva da “tetra”  che significa “quattro”. I tetramini cadono giù uno alla volta e il compito del giocatore è ruotarli e/o muoverli in modo che creino una riga orizzontale di blocchi senza interruzioni. Quando la riga è stata creata, i mattoni spariscono e i pezzi sovrastanti (se ce ne sono) cadono a formare nuove linee. Le sette possibili combinazioni in Tetris sono chiamate come le corrispondenti lettere dell’alfabeto che più si avvicinano alla forma del pezzo: I, T, O, L, J, S, e Z. Le forme dei tetramini sono il risultato di tutte le possibili combinazioni che si possono ottenere disponendo 4 quadrati, ciascuno dei quali ha almeno un lato in comune con almeno uno degli altri tre quadrati.

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La discalculia

Sono numerosi i bambini che presentano disturbi nell’apprendimento della matematica, disturbi specifici nell’uso dei numeri e del calcolo. Si parla dunque di Discalcuila Evolutiva, e tale diagnosi viene formulata solo quando si possono escludere cause neurologiche scatenanti, come ad esempio una lesione cerebrale acquisita, e comprovati limiti intellettivi, quale un ritardo mentale grave. Tale disturbo colpisce all’incirca tra lì1% e il 5% della popolazione. Secondo la definizione tradizionale, riportata  dal manuale diagnostico redatto dall’Associazione degli psichiatri americani Apa il bambino discalculico non raggiunge i livelli di prestazione attesi in base all’età, la scolarizzazione e l’intelligenza, in specifiche prove standardizzate, oltre a manifestare difficoltà evidenti nella carriera scolastica e in situazioni quotidiane. Recenti studi dimostrano come, il 40% dei bambini con dislessia presentano un concomitante disturbo nell’ambito matematico, anche se i due disturbi non presentano nessuna relazione causale. E’ indispensabile però che vengano rispettati i tempi del bambini e che si utilizzano gli strumenti opportuni, è dunque auspicabile l’intervento di un esperto che somministri al bambino prove standardizzate e prove d’approfondimento. E’ necessario analizzare gli errori commessi dall’alunno in termini qualitativi: il mancato riconoscimento del segno aritmetico, l’errato incolonnamento dei numeri, ecc.

 

 

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Il magico mondo dell’ETNOMATEMATICA

L’Etnomatematica è lo studio delle pratiche matematiche dei gruppi socioculturali. Questi non consistono esclusivamente in comunità etnicamente intese o società di piccola scala, ma anche in gruppi interni alle società avanzate, come categorie professionali, strati sociali, tradizioni religiose…Gli studiosi dell’etnomatematica ritengono che esistano diverse matematiche, ciascuna generata dalla società e dalla cultura in cui è inserita. Gli argomenti di studio dell’etnomatematica comprendono i sistemi di numerazione, i metodi di conteggio, i sistemi di misura, i sistemi simbolici, le rappresentazioni dello spazio e del tempo, i metodi di disegno, le tecniche di raffigurazione, i metodi di costruzione, le procedure di calcolo, gli algoritmi per operazioni, le regole (esplicite o meno) di ragionamento, inferenza e deduzione, tutte le attività cognitive e materiali che possono essere tradotte in rappresentazioni della matematica formale, l’architettura, la tessitura, i giochi di matematica ricreativa, d’abilità e d’azzardo. Per sviluppare al meglio questi studi occorre dunque tener sempre presente la contestualizzazione temporale, spaziale e culturale! E’ un mondo che mi affascina molto, è interessantissimo scoprire come, parallelemente alle diverse lingue del mondo, esistono numerosissimi modi di contare tutti differenti tra loro!!

Questo è un oggetto africano, chiamato Bantumi o Kalaha,oggetto di studio dell’Etnomatematica:

Questi sono studiosi etnomatematici impegnati al Festival della Scienza di Genova del 2007.

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Animali matematici…!

Dopo numerose ricerche si può finalmente affermare con sicurezza che anche il regno animale possiede capacità numeriche. Per poterci credere dobbiamo inanzi tutto pensare alle innumerevoli e svariate condizioni a cui la vita ci pone di fronte: la necessità di cercare cibo, il bisogno di ripararsi, il bisogno di difendersi, le pulsioni legate all”accoppiamento. Possedere il concetto di matematica significa però riconoscere non solo che tre banane e tre suoni hanno la stessa numerosità, ma ad esempio che se mangio una banana me ne restano altre due e che se ho quattro cuccioli da sfamare  devo cercarne altre due o dividerne ciascuna a metà per darne un pezzo uguale ad ognuno. Quindi possedere il concetto di numero significa cogliere la relazione ordinale tra i diversi numeri ed eventualmente svolgere operazioni tra essi.

Pensiamo ad esempio allo SCOIATTOLO che, per fare provviste per la stagione invernale si dirige immediatamente verso il ramo più carico di ghiande. Ciò significa che l’animale è in grado di distinguere le diverse quantità numeriche!

 

Risale ai primi anni del 900 uno dei più celebri esperimenti fallimentari nell’addestramento di animali in campo cognitivo. Van Osten, insegnante tedesco di matematica ed entusiasta addestratore di cavalli, cercò di dimostrare che il suo CAVALLO Clever Hans era in grado di risolvere complessi calcoli aritmetici scandendo la sua risposta battendo al suolo uno dei suoi zoccoli. Questo episodio a determinato una certa diffidenza ma ha permesso anche l’evolversi di ricerche più accorte ed approfondite.

 

 Otto Koehler fu un etologo tedesco che nella prima metà del 900 condusse esperimenti con diverse specie di uccelli. Egli riuscì ad addestrare Jacob, un CORVO, a riconoscere piccole numerosità ricompensandolo ogni volta che sceglieva tra due alternative la scatola sul cui coperchio era riportato lo stesso numero dei punti disegnati su un cartoncino. Le due quantità prese in questione differivano di poco, dunque Jacob  necessariamente percepiva le diverse informazioni quantitative.

 

Otto Koehler dimostrò anche che una CORNACCHIA era in gardo di aprire una serie di scatole contenenti un numero variabile di pezzetti di cibo, ad esempio 1, 2 o nessuno, fino ad arrivare esattamente a una determinata quantità finale, ad esempio 6. S orprese inoltre che nello svolgere questo compito la cornacchia chinava il capo un numero di volte corrispondente al numero di bocconi trovati in ogni scatola, come se ne stesse tenendo il conto.

 

Irene Pepperberg, psicologa  all’Università dell’Arizona  ha lavorato per più di ventanni con il PAPPAGALLO verde africano Alex. Se si chiede ad Alex quante sono le matite davanti a lui egli ci dà la risposta esatta e sa anche dire quante sono quelle rosse, quelle blu, quelle gialle. Questo pappagallo dimostra un concetto astratto di numerosità, è infatti capace di enumerare qualsiasi insieme di oggeti, indipendentemente dalla sua famigliarità con essi.

 

Prendiamo ora in considerazione un RATTO che è rinchiuso in una gabbia di Skinner in cui sono presenti luci, leve e contenitori per l’acqua e per il cibo. In questa situazione il ratta impara abbastanza velocemente a premere una leva esattamente sette volte per ricevere come ricompensa cibo e se il criterio numerico cambia gli saranno necessarie poche prove per adattare il suo comportamento alla nuova numerosità. Inoltre essi sanno anche distinguere le diverse leve in questione riconoscendo il diverso grado di numerosità dei flash luminosi o dei suoni emessi. Possiedono dunque la capacità di discriminare tra numerosità  diverse siano esse rappresentate da punti colorati, suoni o movimenti.

 

A Kyoto uno SCIMPANZE’  femmina giapponese di nome Ai, addestrata da Tetsuro Matsuzawa, ha imparato a usare simboli scritti per identificare oggetti, colori e numerosità. Dopo vent’anni di lavoro Ai conosce i numeri arabi da 1 a 9 e sa indicare la corretta numerosità di un insieme di oggetti o figure, indicando su un monitor del computer la cifra corrispondente. Inoltre sa ordinare in sequenza qualsiasi tripletta di numeri da 1 a 9. Un’altra scimpanzè, Sheba, addestrata dalla ricercatrice Sarah Boysen, è capace non solo di riconoscere e comparare i numeri arabi da 0 a 9 ma anche di svolgere con essi semplici operazioni aritmetiche. Entambi gli scimpanzè hanno acquisito la capacità astrattiva numerica in quanto sanno utilizzare i simboli senza dover per forza far riferimento a oggetti conosciuti. I primati dunque non solo mostrano di poter astrarre la numerosità di un insieme e quindi  formarsi una rappresentazione mentale, anche quando per farlo non possono basarsi su indizi percettivi, ma possono compiere un vero e proprio ragionamento aritmetico, vale a dire manipolare queste rappresentazioni prevedendo l’esito di un’operazione mentale.

 

Trovo molto interessante questo argomento, è straordinario comprendere le fantastiche capacità che Madre Natura ha svuluppato negli esseri viventi! Mi piacerebbe approfondire questo mio studio, eventualmente strutturando anche esperimenti con i nostri animali domestici, come i gatti e i cani…!!!

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Il triangolo di SIERPINSKI

Qualche settimana fa a lezione siamo stati invitati dal nostro Professore a costruire, tramite l’utilizzo del programma Power Point, il triangolo di Sierpinski. Personalmente pensavo fosse impossibile realizzare un lavoro all’apparenza così complesso. Invece, grazie alle valide indicazioni del docente, sono riuscita a terminare il lavoro e poi ho concluso inserendo i miei triangoli all’interno di una presentazione su Power Point. Potete vedere il lavoro completo nella voce “media” di questo blog, oppure collegandovi a Blackboard, cartella “lavori individuali primo turno”, cartella personale di CARBONE Valeria. Provate anche voi a realizzare il vostro triangolo di Sierpinski, sarete soddisfatti di voi stessi!

 

Il triangolo di Sierpinski fu descritto per la prima volta nel 1915 da Waclaw Sierpinski. E’ un frattale, ossia un oggetto geometrico che si ripete nelle sue strutture allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente d’ungrandimento.

E’ costruito secondo un determinato procedimento: si prende come punto di partenza un triangolo equilatero e si pone per comodità il lato = 1. Eliminiamo dalla sua superficie il triangolo che ha come lati i segmenti che unicono i punti medi dei lati del triangolo precedente: otteniamo 3 triangoli di lato = 1/2. Ripetiamo il procedimento su ognuno dei tre triangoli che si sono così formati: otteniamo 9 triangoli di lato = 1/4. Ripetiamo il procedimento su ognuno dei nove triangoli che si sono così formati: otteniamo 27 triangoli di lato = 1/8.  Ripetiamo il procedimento su ognuno dei  ventisette triangoli che si sono così formati: otteniamo 81 triangoli di lato = 1/16.

 

 

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NEONATI calcolatori..?!

 

E’ sorprendente quello che sto per dirvi, ma assolutamente veritiero: i cuccioli d’uomo nascono con un’innata predisposizione a percepire il mondo in termini quantitativi. In parole semplici i neonati sanno riconoscere fin dai primi giorni di vita termini di quantità diverse. Come, ad esempio, riconoscono i volti umani, percepiscono la differenza di suoni e stimoli visivi, così  sanno distinguere numerosità differenti.

 

Vi dimostro subito che quello che sto dicendo è pura realtà, oggetto di studio di numerose ricerche! Due ricercatori americani dell’Università della Pennsylvania, Prentice Starkey e Hans Cooper, sono stati i primi a mostrare che bambini di soli 4 mesi di vita sono sensibili alle numerosità. Analizzando i loro comportamenti essi hanno notato come i bambini abituati ad un’immagine contenente un determinato numero di elementi dimostrano stupore alla presentazione di un’immagine di diversa numerosità. I bambini in questione non reagiscono con la stessa sorpresa se si mostrano elementi sempre diversi ma di medesima numerosità. Logicamente la  loro capacità è riferita alla percezione di piccole numerosità, vale a dire inferiori a 4, e a numerosità superiori solo se molto diverse tra loro, ad esempio 6 e 12. A 11 mesi i neonati sono capaci di indicare quale delle due numerosità prese in esame è la minore o la maggiore. Vi riporto qui sotto un piccolo esperimento che i due ricercatori hanno effettuato:

 

A un bambino si mostra un pupazzo, poi nascosto dietro ad un piccolo schermo opaco. 

Lo sperimentatore pone, in modo visibile al bambino, un secondo pupazzo dietro lo schermo che sarà successivamente rimosso per svelare una di due possibili situazioni: la presenza di 1 o 2 pupazzi. 

Pur non avendo mai visto i pupazzi insieme, il bambino guarda molto più a lungo la situazione con un singolo pupazzo rispetto a quella con due, in altre parole mostra stupore di fronte alla situazione numericamente incongrua aglie eventi: ( 1 + 1 = 1 ).

 

Sorprendentemente le aspettative aritmetiche dei bambini appaiono molto più forti rispetto  ad altri principi che regolano la realtà che li circonda, come se la numerosità fosse per loro un attributo più saliente rispetto ad altri quali ad esempio la forma e il colore. I bambini infatti non si sorprendono di trovare due palline rosse dietro lo schermo in cui sono stati nascosti due pupazzi, ma se di pallina ce n’è una sola la loro sorpresa sarà grande. Non sembrano quindi sorpresi delle trasformazioni magiche che possono modificare la natura degli oggetti fino a  quando non viene alterata la numerosità!!!

 

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Nuove conoscenze di una maestra in via di formazione…

Caro Blog, ma anche cari Lettori,

Desidero rivelarvi quali sono le mie impressioni circa il corso di Matematiche Elementari da un punto di vista Superiore fin qui elaborate…

In primo luogo è stata una vera sorpresa scoprire i contenuti di questo corso che, già dal nome, sembra promettere qualcosa di si interessante ma sicuramente complicato. Finalmente ho potuto affrontare la Matematica da un punto di vista diverso, nuovo, origilale..molto distante dal metodo tradizionale, contenutistico e cattedratico del passato. Dopo aver intrapreso i vari percorsi scolastici che la vita ti pone di fronte ormai tutti dovremmo essere in grado di rapportarci con le addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, espressioni, equivalenze e problemi geometrici. Ciò che questo corso offre è in effetti molto di più, va oltre ai contenuti cognitivi. Mi ha permesso di entrare in stretto contatto con la multimedialità e la tecnologia, ambiti a cu io ero sinceramente abbastanza distante. In questo modo ho potuto sperimentare la grande soddisfazione che si prova quando si creano spazi virtuali personali, come ad esempio questo Blog, ma anche la straordinaria utilità di Power Point per creare progetti e ricerche originali, in grado di catturare l’attenzione e l’interesse degli utenti grazie alle immagini e agli “effetti speciali” delle animazioni. Inoltre ho potuto imparare ad usare nuovi programmi come CMapTools, utilissimo per costruire mappe concettuali finalizzate a capire a colpo d’occhio le varie dinamiche del tema preso in considerazione. A livello squisitamente didattico mi son potuta relazionare con l’originale metodo analogico di Camillo Bortolato, finalizzato a insegnare ai nostri alunni a “contare a mente”. Questo metodo utilizza schieramenti di palline diversi in termini di quantità, il bambino gradualmente deve imparea decifrare a colpo d’occhio la quantità presa in considerazione. Trovo questa modalità estremamente interessante in quanto occorre abbandonare lo schema tradizionale di insegnamento-apprendimento, basato sulla trasmissione di contenuti rigidi e precostituiti. E’ necessario che i bambini “IMPARANO AD IMPARARE”, è indispensabile che essi entrino a contatto con il sapere attraverso l’esperienza diretta e concreta. Ho inoltre scoperto come contano i nostri amici Marziani, ossia in base 3, e ho sperimentato questo diverso sistema di misurazione utilizzando le palline di sale e i fili di lana colorati…è stato molto divertente perchè niente è rimasto astratto ma ho potuto davvero “toccare con mano” questo nuovo concetto!!!  Anche l’esperienza con il triangolo di Sierpinski mi è piaciuta molto, mai avrei pensato di  riuscire a crearlo personalmente! Collegandomi a quanto detto sopra, quando il contenuto passa attraverso di noi assume sicuramente una dimensione diversa: costruire il triangolo mi ha permesso di interiorizzarne il significato e il senso, mentre se lo avessi solo visto questo non sarebbe accaduto. Il progetto riguardo al mio rapporto con la matematica mi ha permesso di ripercorrere le varie tappe che hanno permesso di costruire una relazione serena e positiva. E’ stato entusiasmante ricordare le conquiste, ma anche le difficoltà, vissute in passato. Intervistando il “genio della porta accanto” ho potuto conoscere un nuovo modo di rapportarsi con questa materia: ho intervistato una mia cugina laureata in Ingegneria Civile, ha detto che addirittura la matematica la rilassa! Ho poi finto di intervistare una “grande matematica del passato”, io ho scelto Sofja Kovalevskaja e mi sono divertita a proporre domande e supporre le sue eventuali risposte. Questi tre progetti mi hanno permesso di sviluppare una nuova dimensione di pensiero nei confronti di questa disciplina: una materia estremamente divertente! Ho poi eseguito una breve ricerca sui vari modi di conteggio delle civiltà primitive, questo mi ha permesso di conoscere la straordinaria evoluzione della matematica nel corso dei secoli!! Io e il mio gruppo stiamo terminado di progettare la nostra QQstoria, a breve vi illustrerò tutte le mie impressioni…..Dovete saper aspettare…..

 

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Videogiochi (anche) per anziani

Ieri, dato che il mio treno per Milano era in ritardo, ho preso all’edicola della stazione ” Il Corriere della Sera”. Qui ho potuto leggere un articolo molto interessante che subito mi ha fatto pensare al corso universitario che sto seguendo e soprattutto al discorso di Brain Training riferito all’uso di QQstorie e Iperlogo. In questo articolo veniva presentata la notizia dell’ingresso dei videogiochi nei centri per anziani. Un centro polifunzionale di padova, in collaborazione con l’azienda Nintendo, ha dato il via da un paio di settimane a questa sperimentazione. Gli anziani utilizzano essenzialmente programmi volti a mantenere allenata la mente attraverso attività di logica e di matematica. I programmi di cui gli ospiti del centro possono usufruire sono in Brain Training e il More Brain Training. Gli anziani hanno reagito positivamente, entusiasti della novità. Inizialmente si sono mostrati per lo più impacciati e imbarazzati, ma in seguito sembravano bambini alle prese con il nuovo relago ricevuto!!! Questo apparecchio, secondo varie ricerche e statistiche ha avuto in breve tempo un successo impensabile, e ha permesso l’avvicinamento di persone di tutte le età all’intrattenimento tecnologico. Inoltre è uno strumento di collegamento tra le varie generazioni: all’interno di una famiglia lo può utilizzare il bambino della scuola primaria, l’adolescente, i genitori e i nonni. Riflettendo non sono molti gli apparecchi che hanno tali potenzialità.

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Parole crociate di NUMERI!

 

Il SUDOKU è un gioco di logica che negli ultimi anni sta riscuotendo un enorme successo in tutt’Italia. In italiano vuol dire “Sono consentiti solo numeri solitari”. La versione moderna del gioco è stata ideata dall’architetto statunitense Howard Garns e pubblicata da Dell Magazines nel 1979 con il titolo “Numbbers in Place”. In seguito fu diffuso in Giappone dalla casa editrice Nikoli nel 1984 per poi diventare noto a livello internazionale soltanto a partire dal 2005 . Usufruiscono di questo passatempo le più svariate categorie sociali: bambini, ragazzi, adulti e anziani. Permette di trascorrere momenti piacevoli di sano relax, mantenedo sempre allenata la mente. Il Sudoku può essere considerato uno strumento molto semplice ed efficace Brain Training! Vi sono vari livelli di difficoltà rivolte proprio ai diversi utenti. in modo analogo a “La Settimana Enigmistica” sono stati prodotti molteplici settimanali contenenti esclusivamente griglie da completare. Il Sudoku è presente anche nell’ultima pagina di moltissimi quotidiani nazionali e locali, questo dimostra chiaramente la sorprendente quantità di fruitori che possiede. Io stessa, di ritorno dall Università, seduta sul treno mi abbandono alla soluzione della graziosa griglietta che fortunatamente mi impegna per un pò del tempo del tragitto. Ho letto un articolo la scorsa settimana su un conosciuto quotidiano nazionale che, secondo una ricerca inglese, risolvere un Sudoku permette di brusciare ben 90 calorie! Non so quanto sia attendibile questa informazione, se fosse vera non farebbe altro che incrementare il notevole successo del famoso gioco! A me sinceramente basta passare una decina di minuti impegnata in una risoluzione che mi entusiasma molto, e anche se non ottengo niente sono molto soddisfatta quando arrivo alla fine. W la SUDOKU-MANIA! Grazie Mr.Howard Garns!!

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I numeri nella nostra vita!

Pensandoci bene noi tutti siamo attorniati dai numeri fin da piccolissimi! Non occorre aspettare l’inizio della Scuola Primaria per conoscere i numeri, perchè la nostra vita è, in effetti, una costruzione di esperienze ! Durante la quotidianeità sono molteplici le situazione che ci mettono a contatto con i numeri, ad esempio…………….

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Il TELECOMANDO è un oggetto che provoca nel bambino un forte senso di curiosità e di interesse. Spesso gli adulti non permettono al bambino di maneggiarlo perchè effettivamente non è un giocattolo e ciò aumenta il  desiderio di poterlo utilizzare. I tasti con i numeri sono per il bambino elementi sconosciuti e l’utilizzo del telecomando è sicuramente uno dei primi approcci al mondo dei numeri!

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Il TELEFONO CELLULARE è un altro oggetto “proibito” per il bambino! I tasti con i numeri se vengono cliccati si illuminano e possono essere accompagnati da suoni musicali. Tutto questo sviluppa nel bambino stupore e divertimento. Attraverso l’uso del telefono cellulare spesso i bambini, già in età prescolare sanno riconoscere i numeri e nominarli.

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Il NUMERO CIVICO appartiene al bagaglio di conoscenze che il bambino possiede riguardo alle proprie informazioni personali. Quando a un bambino viene posta la domanda: “Dove abiti?” egli risponde dichiarando l’indirizzo completo di numero civico, e questo può accadere già in età prescolare!

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L’AUTOBUS è uno dei mezzi di trasporto più diffusi e utilizzati soprattutto nelle grandi città d’Italia. Il bambino è solito osservare ciò che accade intorno a lui durante la giornata. Molti bambini utilizzano l’autobus abitualmente per recarsi a scuola ma anche per attraversare la città in compagnia dei genitori! Riconoscere l’autobus giusto da prendere è importantissimo e, anche i questo caso, i numeri ci sono di grande aiuto! Si usa infatti nominare ogni autobus con  un numero diverso.

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Il CALENDARIO e dunque la DATA caratterizza ogni giornata del bambino. Soprattutto in ambito scolastico si suole scrivere la data sul quaderno come prima azione della giornata. Inoltre i bambini spesso ricordano particolari date, come quella del compleanno, di Natale, e cosi via…

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Il COMPLEANNO , e dunque l’ETA’, è un altro elemento che permette l’avvicinamento del bambino al mondo dei numeri! Fin dai primi anni di vita infatti i bambini sanno dichiarare la loro età e segnalarla anche con il supporto delle mani. Riconoscono, inoltre, che chi ha più anni di loro è anche più grande di loro e viceversa con i bambini più piccoli. Si può affermare che attraverso il concetto di età il bambino attua uno dei primi confronti numerici della propria vita.

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Le CANZONI e le FILASTROCCHE permettono al bambino di ricordare i vari numeri attraverso graziose melodie e rime. Utilizzate molto durante il percorso di Scuola dell’Infanzia vengono ricordate dal bambino per un arco di tempo molto lungo e gli saranno d’aiuto nel suo futuro scolastico. 

E’ sicuramente durante il percorso educativo-didattico della Scuola Primaria che il bambino entra in contatto con la Matematica vera e propria, imparando il concetto di numero e le sue proprietà, eseguendo operazioni e risolvendo problemi! Quello che però è importante ricordare è che il bambino non si presenta al Primo anno di Scuola Primaria come “TABULA RASA”.

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Riflessioni..

Mi sto appassionando davvero a questo corso perchè è un modo di fare Matematica assolutamente divertente e noi studentesse e future insegnanti possiamo apprendere molte cose da applicare in futuro nelle nostre classi!   Stiamo sviluppando un percorso pratico, presentazioni su Power Point e soprattutto la costruzione di una QQstoria..poi ci sono anche le interviste: al genio della porta accanto, al grande matematico e ad un’insegnante di Matematica! Questo si che è un percorso di Matematica interessante e appassionante..sono lontane le noiose lezioni trascorse a risolvere esercizi !! Non vedo l’ora di ammirare i prodotti del nostro lavoro!!

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L’albero genealogico!

Durante la prima lezione del corso di “Matematiche elementari da un punto di vista superiore” il professore Giovanni Lariccia ci ha invitati a costruire il nostro albero di famiglia attraverso l’utilizzo del sito “Myheritage.com”.

Questo sito è completamenente gratuito e permette di ricostruire le nostre parentele e di mettersi in contatto con le altre persone iscritte. Inoltre si possono inserire le date di complenno, d’anniversario e anche le foto!

E’ davvero curioso ricostruire tutto il nostro passato, ripercorrere gli eventi e conoscere le radici della nostra famiglia ! Il mio albero genealogico è ancora in fase di costruzione, e ogni volta che lo modifico si espande sempre di più..e pensare che ho sempre creduto di aver pochi parenti!!

che ve ne pare??

http://www.myheritage.it/site-family-tree-71524621/carbone

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E ora costruiamo una mappa…..di numeri!

Attraverso l’utilizzo del programma “Cmap Tools” abbiamo realizzato una mappa concettuale riguardante i primi dodici numeri. Li abbiamo raggruppati in fila per tre e abbiamo utilizzato criteri nominativi quali “din, don, dan” e “tic, tac”. Guardate un pò cosa è venuto fuori……

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Ecco come contano i marziani…in base 3!!

Qualche lezione fa abbiamo contato il conteggio in base 3, e in seguito abbiamo l’abbiamo presentato attraverso il supporto di palline di sale e fili di lana colorata!!…è stato un vero divertimento!!

 
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imparare giocando e divertendosi…!!

http://www.alfabetiere.it/piccolo_pitagora.html

Curiosando nella rete, attraverso un comune motore di ricerca, ho potuto accedere a questo sito..l’ho trovato molto interessante proprio perchè unisce al buon esercizio una giusta dose di divertimento! Dateci un’occhiata e fatemi sapere se condividete la mia opinione! A presto!

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